La Psicologa delle Ragazze Dott.ssa Loredana Ricchi | Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e Terapia EMDR
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Le 3 fasi dell’ansia

Le 3 fasi dell’ansia - La Psicologa delle Ragazze

Lo sapevi che esistono 3 fasi tipiche dell’ansia?


 
1)L’attesa della situazione o ansia anticipatoria: l’idea stessa di dover affrontare una situazione temuta provoca una forte reazione ansiosa: i pensieri si rivolgono frequentemente al contesto in cui ci si dovrà trovare e nella mente si formano immagini catastrofiche degli avvenimenti che si verificheranno, così l’ansia cresce man mano che si avvicina il momento temuto.
 
2)Ansia Prestazionale/Situazionale: affrontare la situazione rappresenta sicuramente il momento più temuto. In questa fase può verificarsi il cosiddetto evitamento: un comportamento che può essere deleterio ai fini del cambiamento e che favorisce il mantenimento del disagio. L’evitamento consiste nell’allontanarsi dalla situazione temuta facendo così diminuire i livelli di ansia. Questa strategia funziona nel breve periodo perché l’ansia si attenua, ma è controproducente a lungo andare perché ogni volta che si evita la situazione diminuisce la fiducia in se stessi, diventa più forte il bisogno di evitare la situazione la volta successiva e possono anche aumentare le situazioni che si desidera evitare.
 
3)La valutazione successiva: una volta terminata l’esposizione all’evento temuto si verifica un abbassamento dei livelli di ansia. Ciò però generalmente lascia spazio a una certa insoddisfazione per se stessi. La persona ha la tendenza a rivedere tutti gli errori commessi (veri o presunti) e a pensare di essere stato giudicato negativamente (es. “Chissà cosa avranno pensato di me”).
 
Spesso nelle persone ansiose sono presenti tutte e 3 le fasi dell’ansia, con maggiore disagio nella fase di prestazione, mentre in altre persone può manifestarsi in modo prepotente solo l’ansia anticipatoria, ma poi affrontano la prova da superare con il giusto livello di attivazione.
 
L’aspetto interessante è che ci si può osservare e capire quale delle 3 fasi si attiva nelle situazioni critiche producendo maggior disagio e, successivamente, mettere in atto le strategie più efficaci per affrontare al meglio le sfide quotidiane.