Bullo: chi mette concretamente in atto le prepotenze; in genere proviene da contesto familiare poco caloroso nell'accudimento, stile educativo prevalentemente autoritario,genitori incoerenti, conflitti genitoriali, insicurezza/ambivalenza nell'attaccamento.
Comportamento caratterizzato da:
Elevata autostima
bisogno di dominazione
assenza di senso di colpa
scarsa o nulla empatia
fredda cognizione nei confronti della vittima
Vittima: chi subisce prepotenze spesso proviene da nucleo familiare coeso e iperprotettivo, a volte soffocante; legame gen-figlio dipendente.
Soffre, in genere, di scarsa autostima e valutazione di sé negativa. Ansioso, insicuro, reagisce a prepotenze con chiusura, tristezza.
Tende ad autocolpevolizzarsi e vergognarsi. Può arrivare a provare depressione, nei casi estremi tentato suicidio.
Presenta difficoltà nel riconoscimento di alcuni segnali emotivi, quali la collera (e ciò non fa che aumentare il livello di collera del bullo...)
Il bullo/vittima: Mette in atto prepotenze ma le subisce anche. Alterna i due status, dipende da cirsostanze ecc...
Persona in genere instabile, irritabile, difficoltà di ordine attentivo e cognitivo (talvolta), difficoltà in regolazione emozioni, iperreattivo, scarsamente popolare, senso di fallimento.
E nel gruppo classe?
Bullo è leader, incoraggia gli altri a partecipare ai comportamenti prepotenti.
Aiutante/i: individuo più passivo, partecipa a prepotenze, non le promuove.
Sostenitore: incoraggia il bullo senza partecipare, ad es.ridendo della vittima
Difensore della vittima: offre aiuto
Spettatore: mantiene la distanza
L'intervento a scuola è legato al fatto di non considerare solo bullo e vittima ma tutto il sistema e il contesto, compresi educatori, insegnanti e genitori.